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Ernie discali, mal di schiena..e posso fare lo Squat?

By pietrosoru.it on Luglio 29, 2022

Conosciamo quasi “tutti” più o meno cosa sia un’ernia discale o una protrusione; comunemente invece non sappiamo cosa fare e come recuperare dall’evento traumatico, creando quel velo di dubbio e di preoccupazione perenne sul rischio della reversibilità della patologia, soprattutto se siamo sportivi che sia allenano in palestra con i sovraccarichi.

Spesso si sente dire:
“Ho un ernia, non posso più fare lavori duri sovraccaricando la schiena, non posso più allenarmi con lo Squat, correre o saltare…”

Bè, dipende dai casi..

I casi sono appunto tanti e sicuramente dipendono dalla gravità dell’evento traumatico e dalla situazione e storia sportiva del soggetto.

Precisiamo che dopo una diagnosi accurata valutata da specialisti del settore medico, per poter riprendere con i tempi più appropriati verso il recupero funzionale della schiena accompagnata da una scelta di esercizi accurati, si devono considerare:

  • l’età del soggetto;
  • la sua attività lavorativa;
  • la sua attività sportiva;
  • il suo stile di vita;
  • le patologie concomitanti
  • nel caso dell’ernia discale, se su questa si è intervenuti chirurgicamente o meno;
  • il bagaglio motorio del soggetto
  • se l’evento traumatico è avvenuto per causa di uno stress articolare d’allenamento, di squilibri posturali o altri casi di origine biologica.

Per fare in modo che la nostra colonna possa tornare ad essere di nuovo forte e stabile, tutelandola da infortuni, essa deve essere avvolta da una muscolatura tonica che la sostenga.

Per apportare questo tipo di miglioramento, la schiena deve lavorare con esercizi muscolari per rendere: spalle, dorsali, lombari, core e gambe la “parte attiva del movimento” funzionale alla vita quotidiana e sportiva.

Il comune “Mal di schiena” senza trauma osseo viene spesso associato:

  • ad una sedentarietà del soggetto (che impiega la maggior parte del quotidiano seduto in ufficio, in casa o in macchina..);
  • a delle caratteristiche strutturali anatomiche del Rachide;
  • a degli squilibri posturali;
  • ad altri eventi non sempre riconducibili a questi appena menzionati.

Un’attività fisica con movimenti inadeguati che non rispettino le curve fisiologiche della colonna oppure abitudini posturali sbilanciate creano un indebolimento muscolare rilassando particolarmente l’addome e i paravertebrali causandone ipotrofria e ipotonicità e al contempo una chiusura della gabbia toracica unita all’anteroversione delle strutture scapolo-omerali.

Quindi, dopo l’evento acuto di una protrusione o di un’ernia discale sarà consigliato una rieducazione indirizzata al Riequilibrio posturale, garantendo una buona stabilità e mobilità articolare e muscolare. Si passerà poi a lavorare gradualmente con il Rinforzo muscolare (anche con l’aggiunta dei sovraccarichi esterni quali pesi) utili ed efficaci soggettivamente per alcune situazioni.

Nello Squat rispettando una buona qualità tecnica esecutiva ci accorgeremo che la muscolatura più coinvolta è quella delle gambe, ma è anche vero che se si decidesse di apportare un carico assiale sulla colonna la compressione dei dischi, almeno momentanea è inevitabile.

Quindi diventerà essenziale approcciarsi, imparare e migliorare la tecnica dello Squat con la supervisione di un professionista del fitness o di un’insegnante sportivo che ci permetterà di stare alla larga il più possibile dall’imprevedibilità di un infortunio alla schiena.

A mio parere la modalità con cui ci si vuole allenare con lo Squat, se o con sovraccarico dipenderà dalla storia dell’infortunio, dall’obbiettivo finale che si vuole raggiungere e dalle intenzioni non trascurabili della persona.

Buono Squat a tutti voi lettori!

Preparatore Sportivo

Pietro Soru  

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